Fluoroprofilassi

Fluoroprofilassi sistemica

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ritiene che l’impiego del fluoro rappresenti il metodo più efficace per la prevenzione della carie.

Il fluoro è un sale minerale molto diffuso in natura: è presente nel suolo, nelle acque e in alcuni cibi (tè, pesce azzurro, verdure), ma la quantità che il nostro organismo ricava dagli alimenti è in realtà molto bassa, non superando il 40% del fabbisogno totale.

In molti paesi del mondo il fluoro viene aggiunto all’acqua potabile dell’acquedotto in dosi pari a 0.7-1 ppm (1 mg/l) secondo quanto consigliato dall’OMS. In Italia questa metodica non è adottata e le acque potabili, fatta eccezione per alcune zone, contengono quantitativi di fluoro insufficienti ad esercitare un’azione cariostatica.

Anche l’aggiunta di fluoro al sale da cucina e al latte non ha trovato riscontro in Italia, mentre in Svizzera ad esempio, viene effettuata da anni, ottenendo risultati positivi ed incoraggianti.

Da ciò ne deriva che nel nostro Paese, l’unica possibilità di assunzione sistemica di fluoro è attraverso gocce e compresse di fluoruro di sodio.

Le gocce rappresentano la forma di somministrazione più pratica e semplice per il neonato e nei primi anni di vita.

Le compresse non devono essere deglutite ma disciolte lentamente in bocca: in questo modo avremo una duplice azione, sistemica e topica.

Esistono altri accorgimenti da seguire nell’assunzione delle gocce e delle compresse: l’assunzione dovrebbe avvenire la sera, dopo aver eseguito le normali procedure di igiene orale, prima di andare a dormire; il fluoro non deve essere assunto con il latte (non sciogliere le gocce o le compresse nel latte), perché si formerebbe fluoruro di calcio, un sale poco solubile e quindi difficilmente assorbibile dall’organismo.

Esistono in commercio chewing-gum al fluoro: ogni tavoletta ne contiene 0.5 mg, per cui 2 compresse al dì corrispondono alla quantità giornaliera di fluoro (1 mg) per un bambino con età superiore ai 6 anni e in grado di masticare gomme.

Il vantaggio di gocce, compresse o chewing-gum è che permettono di sapere con precisione la quantità di fluoro somministrata, che dovrà comunque essere "dosata” in base a:

  • età del soggetto
  • caratteristiche dell’acqua della zona o dell’acqua minerale che beve
  • potenziali fonti aggiuntive di fluoro

Non sarebbe necessario ricorrere alla somministrazione di quantità di fluoro aggiuntivo se l’acqua bevuta contenesse fluoro tra 0.7 e 1 mg/l, sia essa potabile che minerale. In realtà, la maggior parte delle acque minerali usate in Italia ha un contenuto di fluoro inferiore a 0.7 mg/l, per cui è necessario integrare l’apporto di fluoro con altre modalità.

Le acque minerali sono vincolate per legge ad inserire nell’etichetta la dicitura "acqua contenente fluoro”, se superano 1 mg/l di fluoro.

La posologia di assunzione per gocce e compresse dipende dall’età del soggetto e dal contenuto di fluoro nell’ acqua potabile.

Dosi fluoroprofilassi

Fluoroprofilassi topica

La fluoroprofilassi per via topica può essere effettuata a qualunque età ed ha come obiettivo la remineralizzazione dello smalto.

Le applicazioni topiche possono essere eseguite dal dentista

  • Fluoroprofilassi topica professionale: applicazione di gel contenete alte concentrazioni di fluoro, generalmente indicata per quei pazienti considerati ad elevato rischio di carie.
  • Fluoroprofilassi topica domiciliare: prevede l’impiego di dentifrici e collutori a base di fluoro, da utilizzare con cautela nei bambini. In particolare si consiglia di non dare il dentifricio e il collutorio al bambino molto piccolo, pena il rischio dell’eventuale ingestione di queste sostanze.

Esistono dentifrici appositamente formulati per i bambini (con contenuto di fluoro ridotto) che vanno comunque prescritti almeno dopo i 4 anni.